giovedì 29 maggio 2014

Due settimane con 80 euro...

...Forse in un universo parallelo! Ora che le elezioni sono passate, ora che il PD renziano ha ottenuto una percentuale di voti inaudita, posso scrivere in libertà della mia "sfida sopravvivenza" senza temere di essere ritenuta di parte. D'altro canto, se c'è qualcosa di cui posso andare fiera è di non avere preconcetti di sorta e di non essere schierata "per principio" con alcun partito politico.
Ecco dunque: venerdì 23 maggio - ben prima della prevista scadenza della "sfida" - sono andata a fare la spesa e, pur cercando di rientrare nel budget ed aguzzando la vista alla ricerca di offerte e sconti, il risultato finale è stato quantomeno sconfortante, come potete vedere dall'immagine dello scontrino.
La realtà forse è che, come aveva giustamente suggerito Cinciamogia nel suo commento, due settimane non bastano per fare media e che sarebbe necessario valutare se la cifra di 80 euro mensili può o meno essere risolutiva sulla lunga distanza.
Basta aver la necessità di acquistare qualcosa di particolare - un pezzo di formaggio di una determinata qualità, degli aperitivi per una cena tra amici, un vino non scontato o altro - ed ecco che fatalmente la cifra finale può lievitare anche vertiginosamente, portandoci ben lontani da quegli 80 euro complessivi che dovrebbero bastare per due settimane.
Se ci si limita alla pura sopravvivenza - pane, latte, un po' di frutta e verdura possibilmente di stagione, pasta - allora è verosimile che si possa effettivamente rientrare nella cifra di 80 euro di spesa per due settimane, a patto però che di sopravvivenza si tratti e non ci si concedano troppi pericolosi sgarri.
Per quanto mi riguarda, dunque, la sfida è miseramente fallita. Ma, ben inteso, si tratta solo della mia personale esperienza, che non pretende di essere paradigma di alcunchè.

2 commenti:

  1. Viviana ho seguito con molto interesse la tua "sfida" e avevo apprezzato il commento di Cinciamogia nello scorso post, condividendolo in pieno. 80 euro, come dici tu, bastano per la "pura sopravvivenza", ma se vogliamo concederci qualche piccolo sfizio allora non si va molto lontani con questo budget. Del resto, delle due l'una: i miei nonni mi raccontavano il loro regime alimentare di solo 60 anni fa... completamente diverso dal nostro, sia per porzioni che per qualità di alimenti: spesso la cena consisteva in una tazza di latte caldo con pane secco, il dolce - una ciambellina - compariva una volta ogni due settimane, per il resto tanti legumi e con due fettine di pancetta fritta si mangiava in quattro, tirando su l'olio con il pane (quello sempre disponibile in grandi quantità). Le uova erano un tesoro e lo stesso formaggio che oggi noi siamo abituati a mettere ogni giorno sulla pasta asciutta era considerato un lusso. Forse ora noi eccediamo al contrario, dando per scontate cose che un tempo erano solo eccezioni... si dovrebbe trovare la giusta via di mezzo, ma è molta fatica, soprattutto perchè poi nella vita attuale ci sono mille altre preoccupazioni e anche impostare un'alimentazione più frugale ma comunque equilibrata richiede tempo ed energie... che a volte mancano proprio!

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    1. Silvia, sicuramente hai ragione: oggi si danno per scontate tante pietanze che in passato erano un lusso. Mia nonna mi racconta di alberi di Natale addobbati con mandarini, che i bambini potevano mangiare, ma solo uno alla volta, con parsimonia... Al di là del risparmio economico, comunque, un'alimentazione più sana ed equilibrata farebbe un gran bene anche dal punto di vista della salute: disturbi come ipertensione, colesterolo alto, problemi cardiovascolari, fino ad arrivare ad infarti ed ictus sono direttamente correlabili all'alimentazione... Un po' di frugalità, oltre che al portafogli, farebbe bene anche a noi.

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